domenica 19 febbraio 2012

Cerere vs Bacco all’Enopanetteria

Enopanetteria “I Sapori della Tradizione”, Melito di Napoli – 27 Maggio 2011

Serata dedicata alle “bontà” della provincia di Salerno, questa organizzata dall’AIS Napoli, e che ha visto protagonisti birra e vino, accompagnati dai formaggi del Caseificio Aurora di Sant’Egidio del Monte Albino (SA) oltre al tradizionale buffet di pizze di Stefano Pagliuca.

In prima battuta è stata protagonista la birra, cui ha dato voce Simone Della Porta, pittoresco mastro birraio e titolare del microbirrificio artigianale “Il Chiostro” sito in Nocera Inferiore (SA), che ha spiegato come la sua ottima produzione fosse quantitativamente limitata, perché legata alla caratteristica produzione del mosto, che prevede un impianto a fuoco diretto, anziché a vapore, con la peculiarità di ottenere una caramellizzazione degli zuccheri, con tanto di guadagnato per colore e sapore.

E’ stato poi il turno del vino, che, con la presentazione dell’Azienda San Salvatore e dei suoi vini, ci ha portato per un po’ a respirare l’aria del Cilento; dove i vigneti dell’azienda, bagnati dal sole, rinfrescati dal mare e circondati da bellezze archeologiche e naturali, non potevano che dare vini sorprendenti per personalità, impreziositi anche dalla consulenza dell’enologo Cotarella.
“Ho visto un bufalo tra le vigne ed ho bevuto vino” è il curioso motto di quest’azienda dal recente esordio enologico, ma che da anni si dedica all’allevamento di bufale, riportate simpaticamente stilizzate in etichetta.


Tra i vini degustati, segnalo:

Paestum IGT Vetere 2010
Aglianico 100% - Acciaio
Si presenta di un bellissimo e luminoso rosa cerasuolo; delicato al naso, che svela sentori di lampone, rosa canina e note di frutta esotica; in bocca spicca una viva acidità che sovrasta le delicate sensazioni minerali, meglio percettibili sul finale.

Paestum IGT Jungano 2009
Aglianico 100% - 6 mesi tra botti grandi, barrique e acciaio
Rosso rubino con riflessi violacei; al naso ammalia con sentori di prugna, ciliegia, viola e sottobosco, seguiti poi da sussurri di spezie dolci come cannella e vaniglia; in bocca si presenta caldo e con tannini abbastanza setosi, buona l’acidità.

Sito Web del birrificio: http://www.ilchiostro.net/

Sito Web dell’azienda vitivinicola: http://www.sansalvatore1988.it/

sabato 18 febbraio 2012

Cantina "Sant'Andrea" - Borgo Vodice (LT)


Quando si parla dell’Azienda Sant’Andrea, inevitabilmente, il mio pensiero va a Sabaudia, località balneare all’ombra del Circeo, dove ero solito trascorrere le vacanze estive da bambino; allora negli anni ’80 quando mio padre diceva “andiamo a prendere un po’ di vino buono”, si andava nell’agro pontino, a Borgo Vodice, a pochi chilometri nell’entroterra, dove ha sede la cantina dell’azienda.
La famiglia Pandolfi da più generazione coltiva la vite e produce vino, una passione per questo lavoro che ha resistito a molte avversità, la fillossera prima e l’espropriazione poi nel 1964 dei loro vigneti in Tunisia, dove nel 1880 Andrea Pandolfi con la famiglia si trasferì dopo aver venduto i vigneti di Pantelleria.  
Di ritorno in Italia, i Pandolfi acquistarono terreni in questa terra, ricca di storia e mitologia, coltivando vitigni autoctoni e internazionali.
Degni di nota e dall’ottimo rapporto qualità/prezzo sono i vini della “Selezione Acquerelli”, che ritraggono in etichetta i luoghi più belli e pittoreschi della zona, e tra questi spiccano quelli ottenuti dal locale Moscato di Terracina, vitigno dalle suadenti note aromatiche che dà ottimi risultati in versione passito (Capitolium), ma che ritroviamo anche come vino fermo e spumante, in stile secco (Oppidum) o dolce (Templum).


Sito Web dell’azienda: http://www.cantinasantandrea.it/

domenica 12 febbraio 2012

Passione Riesling, Istruzioni per l'Uso

Enopanetteria “I Sapori della Tradizione”, Melito di Napoli – 28 Aprile 2011

In questa serata, organizzata da AIS Napoli in collaborazione con Vino & Design, ho fatto conoscenza con quello che considero uno dei più grandi vitigni nel mondo delle uve a bacca bianca, il Riesling; vitigno semiaromatico, resistente ai climi freddi, presenta maturazione tardiva e nella valle della Mosella trova la sua zone di elezione, dando vita a vini che riflettono, nei suoi inconfondibili e inebrianti aromi minerali, i terreni di ardesia su cui è coltivato, spesso situati in aree dalle pendenze vertiginose.

Dato il clima non sempre clemente, in Germania si adotta, oltre alla menzione della località dalla quale i vini provengono, anche un criterio di classificazione basato sul grado di maturità raggiunto dalle uve al momento della vendemmia, dividendo così i vini in “vini di qualità base” (QbA) e in sei “vini con predicato” (Pradikat), che presentano diverso “grado Oechsle” (che fornisce una misura della densità del mosto e quindi indirettamente del suo grado zuccherino):

- Kabinett                               (il più leggero dei vini con predicato)

- Spatlese                                (vendemmia tardiva, uve completamente mature)

- Auslese                                (vendemmia selezionata, raccolta effettuata a mano con scarto
                                               dei grappoli non  maturi o danneggiati)

- Beerenausleese                     (vendemmia di acini selezionati, individuando acini sani e
                                                attacati dalla muffa nobile o almeno suramaturi)

- Trokenbeerenausese             (vendemmia di acini selezionati secchi, individuando solo gli
                                                acini appassiti sulla pianta o attaccati dalla muffa nobile)

- Eiswein                                (vino del ghiaccio, al momento della vendemmia e della
                                                pressatura gli acini devono essere ghiacciati)

Ad un aumento del grado di maturazione delle uve, corrisponde un aumento del loro contenuto zuccherino, che nei Kabinett e Spatlese può essere totalmente trasformato in alcol nella fermentazione alcolica e negli Auslese può non sempre essere chiaramente percettibile per via dell’elevata acidità del vino; nei Beerenausleese, Eiswein e Trokenbeernauslese, considerati vini da dessert, la sensazione di dolcezza è ben percepita.

I vini Kabinett, Spatlese e Auslese a seconda del produttore possono presentarsi in stile trocken (secco), halbtrocken (semisecco) e lieblich (amabile); la scelta del residuo zuccherino presentato da questi vini, ottenibile conservando parte del mosto senza farlo fermentare ed aggiungendolo poi al vino secco, è per i produttori un modo per equilibrarne l’elevata acidità, rendendo così i vini più “gradevoli” al consumatore. 


Dopo aver inaugurato la serata con un Riesling Sekt (Von Schubert-Grunhaus 2004, come a dimostrare la versatilità di questo vitigno) ed il tradizionale buffet di pizze offerto da Stefano, siamo entrati nel vivo dell’argomento accompagnati dai seguenti vini in degustazione con in abbinamento focaccia con la mortadella:


Dr.Loosen 2008
Questo vino ottenuto da uve provenienti da vigneti ripidi e ricchi di ardesia incarna lo stile classico ed elegante del Riesling della Mosella; di colore giallo paglierino, denota al naso tracce minerali e sentori di frutta a polpa bianca. Titolo alcolometrico: 8,5%.

Wehlen Sonnenhur Trocken Dr. Loosen 2008
Vino Kabinett da uve provenienti da un vigneto particolarmente ripido e roccioso, caratterizzato da ardesia blu, si presenta giallo paglierino, di intensa mineralità e con sentori di pesca bianca, in bocca appare ben bilanciato. Titolo alcolometrico: 13%.

Kaseler Nies' Chen Spatelese Karlsmuhle 2008
Europa Centrale. In una mattina in cui si respira un’aria umida e frizzante, d’improvviso il rullo dei tamburi si arresta; il Capitano si rivolge alla prima fila di soldati dalla giubba uguale e con voce chiara e decisa ordina di “caricare, puntare, …FUOCO!” Un frastuono fuoriesce all’unisono dalle bocche delle baionette, dalle quali si alza una nuvola di fumo che cambia il sapore dell’aria.
Intenso e caratteristico sentore di pietra focaia!
In bocca si presenta più morbido dei precedenti con bei ritorni minerali e di frutta matura a polpa gialla.
Titolo alcolometrico: 7,5%.

Kaseler Kehrnagel Auslese Karlsmuhle 1997
Di colore giallo dorato, al naso è accogliente ed elegante, quasi austero e con una mineralità spiccata, ma più "rotonda" rispetto a quella presentata dal vino precedente; in bocca è leggermente dolce e dotato di lunga persistenza. Titolo alcolometrico: 8%.

Auslese Trocken Manz 2007 
Da vigneti della regione Rheinhessen, nella parte centro-occidentale della Germania, frutto di una vendemmia selezionata, questo vino si presenta giallo dorato, consistente e intenso nei profumi che svelano al naso tracce minerali e sentori di frutta esotica; in bocca la freschezza iniziale, lascia pian piano spazio ad una buona sapidità, chiudendo poi con un finale leggermente amarognolo. Titolo alcolometrico: 13%.


Le foto della serata sono sul blog AIS Napoli al seguente link:

Le foto sono anche alla pagine facebook dell’Enopanetteria al seguente link:


sabato 11 febbraio 2012

La Geria - Lanzarote


Paesaggi surreali da togliere il fiato in un'isola che sembra emersa dalle bollenti viscere della Terra. Così si presenta la vulcanica Lanzarote, isola nord-orientale dell’arcipelago spagnolo delle Canarie, felice tappa “enologica” del mio viaggio di nozze, nel settembre 2009.

La zona interna di questa spettacolare isola è dedicata dalla coltivazione della vite e prende il nome di “La Geria”; qui, si coltivano viti di Malvasia e Moscato con un peculiare sistema di allevamento, che vede le piante crescere in buche, profonde anche oltre 2 metri, scavate nel terreno nerissimo e ricoperte poi con ceneri vulcaniche; queste ultime hanno la funzione di assorbire la rugiada notturna e dare quindi umidità alle piante, le cui parti epigee sono protette dai venti da piccoli muretti circolari costruiti con pietre naturali; il tutto crea nell’insieme un paesaggio davvero unico al mondo.

Corso AIS di qualificazione professionale per Sommelier - 1° livello

Hotel del Sole, Aversa – Marzo-Giugno 2011


L’Associazione Italiana Sommelier, fondata nel 1965, ha come scopo primario quello di “qualificare la figura e la professione del sommelier nonché di valorizzare la cultura del vino nell’ambito della ristorazione”; all’uopo organizza su tutto il territorio nazionale corsi di qualificazione professionale, rilasciando, al termine del percorso formativo e dopo superamento di un esame di abilitazione, il titolo di Sommelier AIS.

Il programma formativo è articolato in tre livelli, di cui il 1° livello prevede quindici incontri che trattano i seguenti argomenti:
- la figura e le funzioni del sommelier
- viticoltura
- enologia 
- tecnica della degustazione
- spumanti
- vini passiti, muffati e liquorosi
- la legislazione del vino
- birra
- distillati e liquori

Era la prima volta che si organizzava un Corso AIS nella città di Aversa, e ciò è stato possibile grazie soprattutto a Francesco De Paola, referente AIS Aversa e Agro Aversano, che, con contagiosa passione, è riuscito a infondere in non poche persone l’amore per il vino. Il corso è stato davvero una bellissima esperienza, che ha rafforzato ancora di più la mia passione per il vino; un percorso che mi ha dato non solo la possibilità di approfondire vari argomenti, ma di rapportarmi anche con altri enoappassionati, stimolandomi così a continuare il viaggio alla scoperta del vino.

A riguardo un articolo alla pagina 22 del quindicinale “NEROSUBIANCO” al seguente link:

Per maggiori approfondimenti circa i corsi AIS rimando al Sito Web dell’Associazione:

giovedì 9 febbraio 2012

La Maestranza dei Vigneri …parliamone con Salvo Foti

Enoteca “La Botte”, Casagiove (CE) – 24 Marzo 2011


Salvo Foti, non è solo un enologo e viticoltore, ma un custode della sua terra, che con il suo tipico accento siciliano questa sera ci ha condotto per mano alla scoperta di una Sicilia del tutto inaspettata, un angolo del Nord nel Sud, l’Etna; una “montagna” dove si trovano vigneti ad altitudini vertiginose, fin oltre i 1000 metri sul livello del mare, e il cui clima, caratterizzato da grandi precipitazioni ed elevate escursioni termiche tra giorno e notte, fa si che la vendemmia sia posticipata di un mese rispetto al resto della Sicilia.
Qui alcuni romantici produttori, riuniti nel Consorzio “I Vigneri”, su un terreno vulcanico ricchissimo di minerali, allevano le viti ad alberello; la vendemmia e il trasporto delle uve in cantina sono manuali, in una zona, dove segnano ancora “i soli, il ritmo dell’uomo e delle stagioni” e dove la tecnologia non è ancora giunta o sembra non sapere arrivare.

Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio e Carricante sono i principali vitigni autoctoni etnei, da cui si ottengono i vini più eleganti; tra i vini degustati durante la serata quello che mi ha più colpito si chiama Ante (che letto al contrario dà etnA), Etna Bianco DOC 2009, prodotto da “I Custodi delle vigne dell’Etna”.
Ottenuto da uve Carricante per il 70% e Minnella e Grecanico per il restante 30%, matura in vasche di cemento e di acciaio. Dal colore giallo paglierino, si presenta al naso con un fine corredo agrumato, mentre in bocca stupisce per l’acidità e per la sensazione dissetante che provoca; bevendolo è piacevole rievocare le note di Mario Soldati, dedicate a un vino che “raccoglie e fonde, nel suo pallore e nel suo aroma, nella sua freschezza e nella sua vena nascosta di affumicato, le nevi perenni della vetta e il fuoco del vulcano”.


Un bellissimo resoconto della serata è su “Luciano Pignataro WineBlog” al seguente link:

sabato 4 febbraio 2012

Enopanetteria "I Sapori della Tradizione" - Melito di Napoli (NA)

Dove le pizze della tradizione sposano la passione per il vino.


Chiunque entra nell’Enopanetteria ha subito la sensazione di sentirsi tra amici, il calore mostrato da Stefano Pagliuca e la sua famiglia è, infatti, genuino come i prodotti che ininterrottamente sfornano da mattina a sera.

Ora cercate di fare uno sforzo e superate il piano dedicato alla gastronomia, perché, oltre al famoso “pane a canestrella” e alle meravigliose “pizze della tradizione”, scendendo al piano inferiore ci s’imbatte in una fornitissima enoteca climatizzata, dove sono presenti centinaia di etichette d’Italia e del Mondo. E non si tratta solo di una “semplice” enoteca! Giacché oltre a essere sede d’importanti eventi enogastronomici, è stata eletta luogo di ritrovo da più enoappassionati, che, ispirati da Edoardo VII, secondo cui “il vino non si beve soltanto, si annusa, si osserva, si gusta, si sorseggia e se ne parla”, non perdono occasione per incontrarsi e stappare insieme qualche bottiglia, lasciandosi accompagnare magari da una buona fetta di pizza. D’altronde il “bere buon vino con buon cibo in buona compagnia è uno dei piaceri più civili della vita.”

Pizza con parmigiana di melanzane (la mia preferita!)

Un bellissimo articolo dedicato all’Enopanetteria è su “Luciano Pignataro WineBlog” al seguente link:   

Romanelli - Montefalco (PG)


Inizio luglio 2011, il sole estivo illumina vigneti e uliveti adagiati su dolci colline, in lontananza si scorgono lo scorrere di un fiume e isolate cascine confuse nel verde. Questo è il panorama che si mira dall’alto dell’azienda agricola Romanelli, sita a Colle San Clemente di Montefalco, nel cuore dell’Umbria.

L’azienda, lavorando nel rispetto dell’ambiente e della natura, si dedica alla produzione di vino, in particolare da uve Sagrantino e Grechetto, e di olio secondo i principi dell’agricoltura biologica.

Tra i vini degustati, in occasione della visita, segnalo:

Grechetto dei Colli Martani DOC 2010
Grechetto 100% - 6 mesi in acciaio
Dal colore giallo paglierino; al naso si presenta fruttato con sentori di frutta esotica e note minerali; in bocca è morbido e sapido. Ottimo rapporto qualità/prezzo, soli 7 euro a bottiglia.

Montefalco Sagrantino DOCG 2007
Sagrantino 100% - 45-60 giorni di macerazione sulle bucce – 18 mesi tra botti grandi e barrique
Si presenta con colore rosso rubino carico; al naso frutti neri di bosco,speziato con sentori di pepe, sfumature di liquirizia e note balsamiche; in bocca mostra la potenza tannica del Sagrantino corredata da buona freschezza e sapidità. Un vino con buon potenziale evolutivo, ma che si lascia apprezzare anche giovane.

Montefalco Sagrantino DOCG Passito 2007
Sagrantino 100% - 2 mesi di appassimento su graticci – 12 mesi in barrique
Rosso rubino carico;  offre al naso sentori di frutti di bosco in confettura, melograno, castagne dolci, noci, miele e spezie; in bocca si presenta dolce, con tannini evidenti e ottima persistenza.

Molto apprezzati anche le bruschette con olio, gli affettati ed il guanciale di maiale, che hanno fatto da contorno alla degustazione.

Sito Web dell’Azienda:  http://www.romanelli.se/

venerdì 3 febbraio 2012

Tenuta San Francesco - Tramonti (SA)


Addentrandosi nel verde dei Monti Lattari sembra di fare un viaggio a ritroso nel tempo, quando i contadini coltivavano ortaggi all’ombra delle viti e i pastori conducevano le greggi lungo la strada.
Qui a Tramonti, nel cuore della Costa d’Amalfi, l’azienda agricola “Tenuta San Francesco” custodisce viti secolari di Tintore, veri monumenti dell’ampelografia italiana.
Vitigno autoctono a bacca rossa dall’elevato contenuto polifenolico, il Tintore, resistendo alla strage della Fillossera che alla fine del ‘800 distrusse gran parte del vigneto europeo, si presenta oggi in tutta la sua maestosità sottoforma di piante centenarie a piede franco con fusti grandi e tortuosi, che allevate a tendone coprono con i loro tralci superfici anche di 200 m² per pianta.

Sito Web dell’azienda: http://www.vinitenutasanfrancesco.it/


giovedì 2 febbraio 2012

A tu per tu con il produttore: Giacomo Neri

Enopanetteria “I Sapori della Tradizione”, Melito di Napoli – 25 Marzo 2011


Discendente da una ricca e nobile famiglia d’imprenditori milanesi, che agli inizi degli anni ’70 decide di acquistare poderi in Montalcino, il Marchese Giacomo Casanova di Neri si definisce un “contadino di lusso”, intento nella produzione di vini di eccellenza (anche se gli è stato critico da più persone un uso un po’ eccessivo della barrique).
I suoi vini hanno attualmente un successo internazionale, coronato dai punteggi “stellari” conferiti negli ultimi anni da riviste autorevoli nel mondo del vino, tra cui spicca il primo posto del Brunello 2001 “Tenuta Nuova” nella classifica dei Top 100 del 2006 di Wine Spectator, influente rivista americana.

Il Marchese deve la sua fama nel mondo, come lui stesso ammette, al Sangiovese, vitigno principe di Montalcino, dove lì assume il nome di Brunello, ma durante la serata ci ha proposto in degustazione un suo esperimento, il “PietradOnice”. Si tratta di un Cabernet Sauvignon in purezza, coltivato in un appezzamento dei suoi poderi in Montalcino, ricchissimo di pietre d’onice (da qui il nome!). Giacomo Neri ha dunque trasgredito, provando a coltivare un vitigno internazionale “facile”, ma che nello stesso tempo da spesso grandi risultati, su uno dei più bei terreni in Montalcino (e il risultato sembra interessante!).

Ecco i vini degustati:

Rosso di Montalcino DOC 2009
Sangiovese 100% - 12 mesi in barrique

Rosso Toscano IGT PietradOnice 2009
Cabernet Sauvignon 100% - 18 mesi in barrique

Brunello di Montalcino DOCG Etichetta Bianca 2006
Sangiovese 100% - 45 mesi in botti grandi

Brunello di Montalcino DOCG Tenuta Nuova 2006
Sangiovese 100% - 30 mesi in barrique

Brunello di Montalcino DOCG Cerretalto 2004
Sangiovese 100% - 27 mesi in barrique

In abbinamento:

Ragout di cinghiale e pizza ai funghi porcini con sugo di lepre


Sito Web dell'Azienda vitivinicola: http://www.casanovadineri.it/

Le foto della serata sono presenti sulla pagina facebook dell’Enopanetteria “I Sapori della Tradizione” al seguente link:

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