domenica 3 agosto 2014

Gérard Boulay, vigneron a Chavignol

"C'est la Nature qui fait le vin" (G. Boulay. Fonte: www.downtoearthwines.net)

Gérard Boulay vuol riflettere nei suoi vini i "terroir" della zona di Sancerre, parte orientale della Loira, dove prendono vita eccelse espressioni di Sauvignon Blanc.
Nei suoi vigneti, dove si contano anche 8000 ceppi per ettaro, l'età media delle viti è superiore ai 45 anni e gli impianti più recenti sono del 1972.
In vigna si pratica un'agricoltura biologica... non si utilizzano, infatti, pesticidi e diserbanti, inoltre l'utilizzo dello zolfo è ridotto al minimo; la raccolta delle uve è manuale sia per filosofia del produttore sia per le grandi pendenze che, raggiungendo su alcuni versanti addirittura il 60%, rendono di fatto impossibile l'utilizzo di macchinari.
In cantina la vinificazione avviene con lieviti indigeni; alcuni vini fermentano e maturano in legno ma si evita l'utilizzo di botti nuove e spesso non si adopera alcuna filtrazione.

La famiglia Boulay coltiva a Chavignol dal 1380; non è da sorprendersi, dunque, se il Domaine ricopre parte dei "cru" più celebri della zona: Clos de Beaujeu, les Monts Damnés e la Grande Côte; inoltre, Gérard Boulay produce un vino ottenuto da vecchie viti coltivate nella zona più ripida di les Monts Damnés, chiamata "la Comtesse".

Foto del Domaine e altre info su sommelier-vins.com; di seguito qualche mia nota d'assaggio:


Sancerre Clos de Beaujeu 2010
Sauvignon Blanc; botti da 350 litri; non filtrato.
Dal luminoso colore giallo paglierino carico con riflessi oro-verdolini, presenta un naso elegante, di grande intensità e complessità, dove freschissimi sentori agrumati e di erba limoncella si intrecciano a un susseguirsi di note minerali (sfumature di gesso, note iodate e cenni di pietra focaia); emergono poi sentori di fiori bianchi, kiwi e pepe rosa.
La freschezza percepita all'assaggio ritorno al gusto, caratterizzato da una buona consistenza che, smorzandone la sapidità, dona maggiore rotondità al vino. Finale persistente con ritorni minerali e agrumati.
Luglio 2014. 30 euro. 96/100


Sancerre Monts Damnés 2012
Sauvignon Blanc; vecchie botti di rovere; non filtrato.
Dal colore giallo paglierino con riflessi verdolini, presenta un naso complesso ed elegante, con soffuse note agrumate e minerali, di gesso e iodio, impreziosite da cenni di anice stellato, coriandolo e menta.
C'è il rischio di bersi un'intera bottiglia senza accorgersene, data la freschezza e la gustosa bontà... il tutto in una grande espressione di equilibrio ed eleganza.
Godibile già da ora, ha una lunghissima vita davanti!
Volendo fare un confronto... ho trovato in questo vino un colore più carico e una maggiore (anche se di poco) intensità sia olfattiva sia gusto-olfattiva rispetto a "Les Monts Damnés" di Thomas-Labaille.  
Agosto 2014. 30 euro. 94/100


Sancerre La Côte 2011
Sauvignon Blanc; vecchie botti di rovere; non filtrato.
Dal colore giallo paglierino con tenui riflessi dorati, si presenta al naso elegante e con delicati sentori di erbe aromatiche e frutta a polpa bianca. All'assaggio è gustoso, di piacevole scorrevolezza e persistenza.
Maggio 2014. 35 euro. 89/100

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