mercoledì 27 maggio 2015

Cookie Law: Adeguare il blog entro il 2 giugno! Ecco cosa ho fatto!


Forse alcuni di voi ancora non lo sanno ma, secondo quanto disposto dal Garante della Privacy, entro il 2 giugno 2015 i siti web (compresi anche i blog) devono adeguarsi alle nome di tutela della privacy dei loro utenti, secondo le modalità previste in questo link

La mancata o inidonea informazione dei vostri utenti in materia di cookie prevede sanzioni davvero salate, che vanno dai 6'000 ai 36'000 euro!

I blog che utilizzano solo cookie tecnici sono davvero rarissimi e tali siti sembra siano esenti da quest’adeguamento; tuttavia, devono comunque riportare una informativa al riguardo.
In tutti gli altri casi (ossia, dove presenti ad esempio pulsanti di condivisione e widget di social network, pubblicità/affiliazione, ecc.) bisogna regolarizzare il proprio blog… possiamo, quindi, affidarci a servizi a pagamento online (come Iubenda o Cookies.Coffe) oppure ci rimbocchiamo le maniche e ce la caviamo da soli.

Per chi come me ha optato per il “fai da te”… ecco alcuni suggerimenti che potrebbero risultare utili, specie per chi ha un blog sulla piattaforma Blogger di Google.

So che sono rimasti pochissimi giorni per adeguarsi… ma niente panico! Si può fare!


Vi spiego ora cosa ho fatto sul mio blog dopo aver letto la normativa al riguardo e diversi altri siti che ne parlano.

Cosa chiede in pratica di fare la normativa sui nostri blog?
Sostanzialmente tre cose:
1)      Una nuova pagina che riporti l’informativa estesa sui cookie;
2)      Inserire un link alla suddetta pagina in tutte le pagine del blog.
3)      Inserire un banner che dia agli utenti una informativa breve sull’uso di cookie.

Affrontiamo ora singolarmente queste tre cose.

1)      PAGINA RIPORTANTE L’INFORMATIVA ESTESA SUI COOKIE

Ho creato una nuova pagina intitolandola “Privacy Policy”, in quanto oltre all’informativa estesa sui cookie riporto anche altre informazioni sulla raccolta di informazioni personali.

Vediamo ora cosa ho scritto nella pagina Privacy Policy

Possiamo immaginare questa pagina come idealmente suddivisa in più sezioni:
      a)      Introduzione.
b)      Informativa estesa sui cookie e la raccolta di informazioni personali.
c)      Alcune informazioni su questo sito ed altri siti web ad esso collegati.
d)     Rifrimenti legislativi.

Vediamo ora le sezioni della pagina nel dettaglio:

a)      Introduzione

Una breve introduzione sul perché l’utente vede il banner quando accede al mio blog e sui contenuti di questa pagina.

b)     Informativa estesa sui cookie e la raccolta di informazioni personali.

In questa sezione ho dato informazioni su:
-          cookie
-          cookie tecnici
-          cookie analitici
-          cookie di analisi di servizi di terze parti (dedicando un paragrafo a Google Analytics)
-          cookie di profilazione (dedicando un paragrafo ai Cookie DoubleClick DART e Pubblicità/Affiliazioni)
-          cookie per integrare prodotti e funzioni di software di terze parti (dedicando un paragrafo ai social network)

Ho dato, inoltre, informazioni su come disabilitare i cookie mediante configurazione del browser e come disabilitare i cookie di servzi di terzi, nonché sulla possibilità dell’utente di una navigazione senza l’utilizzo di cookie tecnici e di profilazione (navigazione in incognito).

Seguono poi informazioni su:
-          File di log
-          Indirizzi email
-          Modulo dei commenti

c)      Informazioni sul mio blog e su altri siti web ad esso collegati.

In questa sezione ho riportato alcune informazioni inerenti il mio blog e la responsabilità per eventuali problemi o danni arrecati dai siti o dai programmi ivi segnalati sul sito e dall'uso improprio delle informazioni riportate in questa pagina.
Ho informato, inoltre, gli utenti che il mio blog potrebbe contenere collegamenti ad altri siti web con una privacy policy diversa da quella adottata dal mio blog, che pertanto non risponde per questi siti.

d)     Rifrimenti legislativi

Dulcis in fundo… i riferimenti legislativi in base ai quali è stata redatta questa pagina.


La questione Google Analytics
Circa l’utilizzo di Google Analytics occorre informare gli utenti che, nel caso volessero escludere la propria navigazione dalla raccolta di dati statistici di questo sistema, si può scaricare un plugin Google per il browser utilizzato; occorre anche inserire un link alla pagina da questo sistema dedicata alla privacy.
Un dubbio assale però chi utilizza Google Analytics su Blogger, in quanto questa piattaforma per il funzionamento di Google Analytics prevede l’inserimento di un codice di monitoraggio nel blog; purtroppo, a quanto ho capito, non è possibile modificare tale codice (come, invece, può avvenire quando si effettua l’inserimento manuale in Html) in modo da anonimizzare gli indirizzi IP; questa modifica, a quanto ho capito, è necessaria per considerare i cookie di Google Analytics come cookie tecnici (e non di profilazione) ed evitare così la relativa notificazione al Garante della Privacy (che deve avvenire per via telematica e per la quale è prevista il pagamento di 150 euro per le spese di segreteria). L’omissione di tale notifica a quanto sembra prevede, inoltre, sanzioni che vanno dai 20'000 ai 120'000 euro.
Per tale motivo, in attesa di una soluzione da parte del sistema, ho deciso di rimuovere il codice di monitoraggio di Google Analytics dal mio blog e, come potete vedere, ne ho dato relativo avviso ai miei utenti nella pagina Privacy Policy.

Pubblicità e/o Affiliazioni sul blog
Occorre rendere edotti i nostri utenti su quali pubblicità/affiliazioni possono trovare nel blog; dato che tali pubblicità/affiliazioni potrebbero utilizzare cookie per identificare l’utente, è utile inserire un link alle loro rispettive pagine dedicate alla privacy policy.

Interazione con social network
Elencare i pulsanti di condivisione e i widget sociali presenti nel blog, in quanto questi potrebbero utilizzare le informazioni degli utenti, nonché tracciarne il comportamento.
Non dimenticare di vedere quali pulsanti di condivisione compaiono sotto i tuoi singoli post.
Invitare inoltre gli utenti a leggere le privacy policy dei rispettivi social.

2) INSERIRE UN LINK ALLA PAGINA PRIVACY POLICY IN TUTTE LE PAGINE DEL BLOG

Abbiamo finalmente realizzato la nostra pagina della Privacy Policy, ora dobbiamo far sì che i nostri utenti trovino in ogni pagina del nostro blog un link per poterla aprire.

Personalmente ho aggiunto un gadget testo, che ho intitolato “Privacy Policy” ed ho inserito il link alla relativa pagina.

Dopo averlo pubblicato, ho spostato questo widget nel footer del mio blog (lo vedete in basso a destra in ogni pagina). 

3) INSERIRE IL BANNER PER L’INFORMATIVA BREVE

Passiamo ora a quella che è forse (almeno per chi ha poca dimestichezza con html) la parte più complicata della faccenda.

La normativa vuole che chi accede al nostro blog veda sul video un banner che deve presentare determinate caratteristiche:
-          Riportare una breve informativa sull’uso dei cookie da parte del sito;
-          Riportare una richiesta di consenso dell’uso;
-          Determinare discontinuità, seppur minima, dell’esperienza di navigazione;
-          Riportare il link all’informativa estesa sui cookie (ossia, alla pagina Privacy Policy);
-          Riportare l’indicazione che il proseguimento della navigazione nel sito comporta il consenso all’uso dei cookie.

Per informazioni su come inserire tale banner nel blog rimando a questo post del sito www.scuolissima.com, che riporta precise e facili indicazioni sui codici html da inserire nel template del blog.

Tuttavia, ho notato che il banner inserito, seguendo le procedure indicate dal sito suddetto, non compare nella versione mobile del blog, che per precauzione ho disabilitato (considerando anche che oggi ormai tutti usano smartphone dallo schermo di grande dimensioni).


Aggiornamento del 29 Luglio 2015: Importante per chi gestisce un blog sulla piattaforma Blogger di Google

Di recente Google ha inserito sui nostri blog un suo banner circa l’informativa da fornire ai nostri visitatori in materia di cookie (sostituendo di fatto quella che noi con tanta fatica abbiamo realizzato poco tempo fa). Tale banner, tuttavia, rimanda ad una pagina di Google relativa alla informativa estesa sui cookie che può risultare insufficiente nel caso si utilizzino nel blog cookie di terze parti.

Dato che, come spiega anche Google quando accediamo al nostro blog, è nostra responsabilità l’informazione dei visitatori circa l’utilizzo nel sito di cookie di terze parti… ritengo sia necessaria una piccola modifica del suddetto banner.

Niente paura! Basta linkare il banner alla nostra pagina relativa all’informativa estesa sui cookie (scritta in precedenza) anziché a quella di Google.

Come fare? Ce lo spiega anche questa volta http://www.scuolissima.com/ nel seguente post.

Nota: Personalmente non ho fatto altro che inserire il primo codice (quello che per capirci è di poche righe e va posto sopra </head> nel modello HTLM del blog). Ho controllato poi la presenza e funzionalità del banner su altri browser e pc… tutto ok! Ma ricordate di inserire il link alla vostra “Privacy Policy”, cambiando l’indirizzo segnato in rosso nel suddetto codice.

2 minuti al massimo ed il gioco (anzi, l’aggiornamento) è fatto! J

Alla prossima!


Spero che queste informazioni possano tornarti utili… nel caso vuoi segnalare inesattezze, hai qualcosa da aggiungere o vuoi ulteriori informazioni al riguardo sei libero di commentare questo post o contattarmi in privato.

Grazie per la visita.

Alessandro


DISCLAIMER
Ho scritto questo post in quanto più persone mi hanno chiesto cosa avessi fatto per il mio blog in merito al rispetto della normativa sulla privacy.
Le informazioni qui riportate sono il frutto di quanto ho capito, leggendo i riferimenti legislativi indicati nella mia pagina “Privacy Policy” nonché diversi siti web che hanno trattato l’argomento; ti consiglio, quindi, di rivolgerti ad un legale per essere sicuro del rispetto della normativa in materia di privacy.
Non mi ritengo, inoltre,  responsabile di eventuali problemi o danni arrecati dai siti qui segnalati e dall'uso improprio delle informazioni qui riportate.


sabato 23 maggio 2015

Quanto costava il vino negli anni '30? Lo svela un listino prezzi dell'epoca

Immaginiamo di fare un salto nel tempo e di ritrovarci in un'enoteca di Roma nel 1935... quali vini avremmo trovato e quanto li avremmo pagati?


A svelarci l'arcano è un listino storico della Ditta Berardino Santarelli & Figli che, fondata nel 1914 in Amatrice (RI), ha aperto negli anni successivi ben 11 "Negozi di vendita" nella Capitale.


Siamo in pieno periodo fascista, l'Italia di Vittorio Emanuele III di lì a poco avrebbe dovuto affrontare la guerra d'Etiopia, che costerà  allo Stato l'immensa cifra di 40 miliardi di lire (pari allo stipendio di 12 milioni di operai), e tra qualche anno (nel 1939) Gilberto Mazzi avrebbe cantato la celeberrima "Mille lire al mese".


Quindi, per meglio orientarci tra i prezzi indicati in questo storico listino, dobbiamo considerare che nel 1935 lo stipendio medio di un bracciante agricolo era di circa 200 lire, quello di un operaio arrivava a 300-450 lire (a seconda del grado di specializzazione), mentre un impiegato laureato (allora ve ne erano davvero pochissimi) poteva guadagnare anche 800 lire al mese, 1000 lire se dirigente o capoufficio; un generale o un professore universitario poteva contare su uno stipendio di ben 3000 lire al mese.
Un chilo di pane costava all'incirca 1,60 lire e un etto di caffè 3,50 lire, ma dal 1936 (come conseguenza delle ingenti spese belliche sostenute) i prezzi dei generi alimentari sarebbero iniziati ad aumentare senza rimedio così come si sarebbe ridotto il potere d'acquisto della nostra vecchia moneta.

Andamento del valore della lira nel periodo dal 1926 al 1950, assumendo uguale ad uno il valore del 2002 (anno dell'introduzione dell'euro) - Fonte: http://panorama-numismatico.com/

Divertitevi ora ad immaginarvi 50 lire in tasca (pari più o meno a 87 euro di oggi) e dover scegliere qualche vino da portare a casa.

Banconota da 50 lire del 1935 - Fonte: http://www.aeqvitascoins.it/

A proposito... Secondo voi, quei vini avrebbero avuto lo stesso sapore di quelli d'oggi?


Ringrazio Antonio Santarelli dell'azienda agricola Casale del Giglio per avermi gentilmente inviato una copia di questo prezioso listino storico.


venerdì 8 maggio 2015

Cantina Terlan e la longevità dei vini bianchi


Quanti anni può invecchiare un vino bianco prima di lasciarsi trasfigurare dalle ingiurie del tempo?

Chiedetelo a Cantina Terlan, una delle più antiche cantine sociali dell'Alto Adige, per la quale vinificare vini longevi è una tradizione ben consolidata, come testimoniato dal loro archivio enologico... uno scrigno ricavato a 13 metri di profondità che conta più di 20'000 bottiglie (dal 1955 a oggi).

Terlano - Fonte: http://www.kellerei-terlan.com

Un elevato tenore minerale dei terreni, viti vecchie che hanno raggiunto un equilibrio di crescita ottimale, vigneti molto curati con bassa resa per ceppo e la raccolta di sole uve sane e perfettamente mature sono l'elisir di lunga vita dei loro vini bianchi.
Determinante, inoltre, è la vinificazione in vecchie botti di legno e la maturazione (protratta anche per anni) dei vini sui lieviti prima dell'imbottigliamento.


Di questa cantina sociale, fondata nel 1893, ho avuto modo di assaggiare alcuni vini nel corso di un evento organizzato ieri sera dalla delegazione AIS Caserta presso l'enoteca "La Botte" ed il cui titolo, "La Macchina del tempo - Cantina Terlan", era tutto un programma.


Dei vini in degustazione maggiore interesse hanno destato quelli a base di Pinot Bianco, vitigno che non a caso è considerato tra i più importanti della cantina; così a partire dall'irruenza giovanile del Vorberg Pinot Bianco Riserva 2012, dai toni torbati e dalla decisa sapidità, si è passati per la Rarità Pinot Bianco 2002, dai sentori mentolati e dall'indiscussa bontà di bocca, a quel campione del Rarità Pinot Bianco 1996, dal naso complesso e intrigante, con sentori di torba, frutta a polpa bianca, agrumi e muschio, e dal gusto teso, sapido e persistente (un vino da applauso!).
Culmine della serata l'assaggio del Pinot Bianco 1955 che, con i suoi peculiari sentori di fungo e menta, di muschio e sottobosco, congiunti all'intensa sapidità di bocca e all'ancora vivida acidità, ha dato prova tangibile dell'estrema longevità dei vini di Terlano.


"Oggigiorno, in un'epoca in cui tutto va fatto nel più breve tempo possibile, prendersi il tempo e dare tempo alle cose è forse il lusso più grande che possiamo immaginare. A Terlano questo lusso ce lo concediamo, dando a ciascun vino il tempo di cui ha bisogno per maturare fino alla perfezione. Anche vari decenni, se necessario". Cantina Terlan



venerdì 1 maggio 2015

Casale del Giglio, sinonimo di ricerca e sperimentazione vitivinicola nell'Agro Pontino


L'azienda Casale del Giglio sorge nell'Agro Pontino, una pianura della parte meridionale del Lazio, che è in gran parte di origine alluvionale e che beneficia della vicinanza al Mar Tirreno; si tratta di una zona caratterizzata da paludi, acquitrini e infestata dalla malaria... almeno fino agli anni '30 del '900 quando, durante il periodo fascista, fu operato un processo di bonifica che, grazie alla tenacia di migliaia di uomini, portò in breve tempo a compimento un lavoro iniziato già in età imperiale romana. Così in questa terra, che il Duce "volle redenta dal millenario letargo di mortifera sterilità" (come si legge dall'epigrafe della torre sabaudiana), furono fondate le città di Sabaudia, Pontinia, Aprilia e Pomezia.


I terreni su cui sorgono ora i vigneti dell'azienda nei pressi di Aprilia, così come quelli di tutto il resto dell'Agro Pontino, rappresentano dunque, a differenza delle altre zone vitivinicole d'Italia che vantano tradizioni secolari, un ambiente nuovo e che ben si presta ad opere di ricerca e sperimentazione in campo vitivinicolo... Secondo la filosofia aziendale, infatti, "lo sviluppo futuro della vitivinicoltura Italiana non risiede solamente nel consolidamento dell'immagine di zone dalla grande tradizione, ma anche nel raggiungimento, attraverso opportune scelte viticole ed enologiche, di produzioni di alto livello, caratterizzate dal giusto rapporto qualità-prezzo, in territori ancora poco conosciuti dal punto di vista del loro potenziale qualitativo viticolo ed enologico".


Grazie ad Antonio Santarelli, attuale proprietario dell'azienda, e a suo padre Dino prende così il via nel 1985 un progetto di ricerca e sperimentazione che ha visto su questi terreni, oltre alla progressiva sostituzione della tecnica tradizionale del tendone con sistemi a spalliera (caratterizzati tra l'altro da una maggiore densità di ceppi per ettaro), l'impianto di quasi 60 diversi vitigni (soprattutto internazionali) per trovare quelli che meglio si adattano ad esprimere il territorio... un progetto piuttosto ambizioso, su una terra dalla recentissima storia vitivinicola, al quale collaborano tuttora, oltre all'enologo trentino dell'azienda Paolo Tiefenthaler, anche ricercatori universitari come il Prof. Attilio Scienza dell'Università di Milano, il Prof. Angelo Costacurta dell'Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano ed il Prof. Fulvio Mattivi dell'Istituto Agrario di San Michele all'Adige.


Frutto dei 164 ettari di vigneto dell'azienda, nonché di questi lunghi anni di ricerca, è l'ampia gamma dei vini prodotti, ottenuti perlopiù da vitigni internazionali (ultimo arrivato è il Tempranillo) e caratterizzati dall'interessante rapporto qualità/prezzo... una produzione di oltre un milione di bottiglie l'anno, che fa oggi di quest'azienda uno dei principali punti di riferimento per l'enologia laziale.

Di seguito alcuni vini da me degustati:


Lazio IGT Sauvignon 2014
Sauvignon 100%. 6 mesi in acciaio. 13%
Dal colore giallo paglierino, presenta un naso intenso con sentori di pesca, salvia, ortica e cerino; al gusto è di buona struttura e caratterizzato da una decisa nota sapida che, ben equilibrata dalla altre componenti, rende il sorso gustoso.
Aprile 2014. €. 2-3 anfore


Lazio IGT Petit Verdot 2013
Petit Verdot 100%. Un anno in barrique.13,5%
Dal fitto colore rosso rubino, presenta al naso sentori di more, note di sottobosco e cenni speziati; di buon corpo al gusto, mostra tannini presenti ma non aggressivi e un finale finemente amarognolo. 
Aprile 2014. €. 3 anfore 


Lazio IGT Mater Matuta 2011
Syrah 85%, Petit Verdot 15%. 2 anni in barrique. 14%
Il nome di questo vino deriva da un'antica divinità italica il cui culto era molto diffuso nell'Italia Centrale... presso Le Ferriere, non lontano dall'azienda, sono infatti ritrovati le rovine di un tempio dell'antica città di Satricum, dedicato proprio alla dea dell'aurora, la Mater Matuta.
Dal colore rosso cupo, questo vino presenta un naso intenso e complesso, che spazia su sentori di marasca matura e pepe, note di polvere di cacao e cannella, cenni di tabacco e noce moscata su un sottofondo balsamico e resinoso; gustoso e dai tannini vellutati all'assaggio, mostra una componente alcolica ben integrata in una struttura sì importante ma snellita dalla buona acidità. Finale piacevole e persistente.
Maggio 2015. €€€. 4 anfore


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