domenica 28 giugno 2015

Madiran Château Bouscassé Vieilles Vignes 1997 Brumont


Ci troviamo nel Sud-Ovest della Francia, tra l'Oceano Atlantico ed i Pirenei, più precisamente a Madiran, un comune adagiato sulle dolci colline della Guascogna e reso celebre in campo enologico da Alain Brumont (di cui ce ne fa un ritratto Decanter) che, a partire dagli anni '80, ha dimostrato al mondo le potenzialità di questa terra.

Il Tannatvitigno a bacca rossa originario dei Paesi Baschi e ricco di tannini (come suggerisce anche il nome), è alla base di questo Vieilles Vignes, frutto di viti ultracinquantenarie (alcune superano anche i 100 anni!) coltivate su terreni argilloso-calcarei e con una densità d'impianto di 7500 ceppi per ettaro nella proprietà di famiglia Château Bouscassé.
Il vino non subisce alcuna filtrazione e la sua maturazione avviene per 14-16 mesi in barrique di primo passaggio (del cui legno, tra l'altro, non se ne trova alcuna traccia all'assaggio).

Vino cupo nel colore come anche al naso, dove sentori di frutti di bosco ed erbe officinali sono sospinti da un sottofondo balsamico e terroso; soggiungono poi note speziate, sfumature di chiodi di garofano e china, emergono infine cenni di grafite.
Al gusto è strutturato ma anche di grande freschezza e bevibilità, elegante... con tannini presenti ma vellutati e un finale di piacevole persistenza con aromi di cioccolatino fondente al peperoncino.

E' da notare il titolo alcolometrico di soli 12,5 gradi, che fa di questa bottiglia un esempio di come la longevità di un vino non sia necessariamente legata ad un'elevata componente alcolica... Come dite?!? Quanti anni ha ancora davanti a sé? Direi parecchi altri! :)


giovedì 25 giugno 2015

Foodblogger e Vino


Sempre più spesso si vedono sul web foto di piatti, tutorial e video di ricette sia tradizionali che inedite... il popolo dei foodblogger è in continua espansione ed alcune loro preparazioni fanno invidia anche ai migliori chef!

Ecco allora un'iniziativa per conoscerli e far conoscere la loro opinione sul mondo del vino.

Ai foodblogger che vogliono partecipare farò loro alcune domande... si tratta in pratica di una piccola intervista che sarà poi pubblicata gratuitamente su questo blog.

Le iscrizioni sono aperte! Chi vuole partecipare ed avere maggiori informazioni al riguardo può scrivere ad alessfarina@gmail.com 


domenica 21 giugno 2015

Alto Adige DOC Blauburgunder 2012 Garlider



Oggi voglio parlarvi di quello che per me è sicuramente tra i più buoni Pinot Nero italiani in circolazione.

Ci troviamo nella Valle Isarco, la zona vitivinicola più a nord d'Italia, dove a farla da padrone sono i vini bianchi a base di Müller Thurgau e Sylvaner; a produrre questo Pinot Nero è l'azienda agricola Garlider, i cui quattro ettari di vigneto sono coltivati da Christian Kerschbaumer secondo i principi dell'agricoltura biologica, senza l'utilizzo di fertilizzanti e pesticidi chimici.

Fonte: http://www.phivino.com/

Le vigne del maso, caratterizzate da vertiginose pendenze che arrivano anche al 55%, sono site ad altezze che vanno dai 540 agli 800 metri sul livello del mare e, oltre al Blauburgunder, danno vita a vini bianchi a base di Müller Thurgau, Sylvaner, Pinot Grigio, Grüner Veltliner e Gewürztraminer.


Dal bel colore rosso rubino, questo vino presenta al naso sentori di sottobosco e ciliegia selvatica, note di viola e cenni agrumati; equilibrato, gustoso e rotondo al gusto, mostra un finale persistente e per nulla amarognolo.

Di buona struttura e facile beva... è una bottiglia da razziare! 


mercoledì 17 giugno 2015

Nozioni di base sul vino


Salve a tutti!

Sono felice di informarvi che sulle maggiori librerie online è presente il mio ebook... che, come potete intuire dal titolo, ha per argomento una delle mie più grandi passioni... il vino!

Si tratta di un compendio rivolto a tutti coloro che vogliono apprendere i principi della tecnica di degustazione del vino e giungere, attraverso un appassionante percorso tra argomenti di viticoltura ed enologia, ad una bevuta enoica più "consapevole".

Sono presenti inoltre alcuni capitoli dedicati ai vini spumanti, liquorosi e passiti, nonché altri che descrivono come conservare e stappare le bottiglie, come servire il vino e abbinarlo con il cibo.

Per la sua realizzazione ho impiegato gli appunti presi durante le lezioni del corso per Sommelier, rielaborandoli ed integrandoli con approfondimenti attinti da libri e siti del settore per una rapida e, spero, fruibile consultazione.

Per l'illustrazione in copertina, che si rifà al mito di Dioniso e i Pirati Tirreni, ringrazio mio fratello Domenico, autore tra l'altro del logo di questo blog.

Oltre che nel formato epub, “Nozioni di base sul vino” è disponibile anche come file pdf (150 pagine in formato A5, ottimizzato per la stampa).

Date un’occhiata all’anteprima dell’ebook e nel caso sia di vostro interesse… riporto di seguito alcuni bookstore online dove potete trovarlo:




- IBS













sabato 13 giugno 2015

The Three Rioters e gli enoscontri impossibili: Premier Cru "La Bossiere" 2006 Domaine Harmand-Geoffroy vs Grand Cru Chambertin-Clos de Bèze 2002 Domaine Prieuré Roch.



Si narra che tre amici, che svolgono differenti lavori (un avvocato, un medico e un dirigente d'azienda) ma uniti da unica passione (quella per il vino), siano soliti incontrarsi in enoteca una volta a settimana. 
L'incontro non avviene in un giorno prestabilito né ad un orario preciso, l'unica costanza è l'apertura di gran belle bottiglie; anche il tema dell'incontro è variabile... a volte decidono di limitarsi ad una precisa area vitivinicola, altre di fare miniverticali di un determinato vino; capita anche (a dir la verità, piuttosto spesso) che diano fondo alle loro cantine private portando bottiglie coperte e divertendosi così a fare una degustazione alla "cieca" oppure, come in questo caso, ad organizzare epici enoscontri.


Qualche settimana fa, nella fresca cantina de "I Sapori della Tradizione", The Three Rioters hanno organizzato un enoscontro biblico che ha visto da un lato, nelle vesti di Davide, il Gevrey-Chambertin 1er Cru "La Bossiere" Monopole 2006 Domaine Harmand-Geoffroy e dall'altro, nelle vesti di Golia, il Grand Cru Chambertin-Clos de Bèze 2002 Domaine Prieuré Roch.


Campo di battaglia: un piatto di mezzanelli con sugo di pollo ruspante alla cacciatora sapientemente preparato dalla chef resident Raffaela Verde.


"La Bossiere" è un piccolo vigneto di appena mezzo ettaro (si tratta del più piccolo Premier Cru a Gevrey) situato dove sono le vigne più alte del comune e di esclusiva proprietà del Domaine Harmand-Geoffroy, che lo cura senza utilizzare insetticidi e diserbanti.


Il Chambertin-Clos de Bèze non ha bisogno di presentazioni e, per intenderci, le bottiglie di questo Grand Cru costano anche una decina di volte in più rispetto a quelle del Premier Cru "La Bossiere".


Al naso il Clos de Bèze era di una complessità mostruosa, un vero concentrato di spezie... pensate un qualsiasi sentore e lo avreste ritrovato in quel bicchiere! Note terrose e di carruba si alternavano su un sottofondo balsamico; emergevano poi cenni di goudron e fiori secchi… sentori di china si facevano strada a bottiglia ormai quasi vuota.
A questo turbinio di profumi, il 1er Cru "La Bossiere" rispondeva in maniera gentile, più pacata... ma ammaliante! Sentori di fiori secchi si insinuavano nelle nostre narici sospinti da un soffio mentolato e attorniati da note di spezie e pietrisco di ruscello... servito alla cieca avrei detto si trattasse di un Volnay!

Al gusto il Clos de Bèze ha dato sfoggio della sua struttura; il sorso era pieno e succoso ma nulla a che vedere con la disarmante e squisita eleganza del 1er Cru "La Bossiere" che, avendo dimostrato di essere in splendida forma, ha ottenuto all'unanimità la palma della vittoria.

Il vincitore!

Buone bevute e al prossimo enoscontro!


giovedì 11 giugno 2015

Champagne la Vigne d'Antan 2000 Tarlant


Un giorno mi telefona un amico e mi fa: "Alessà, vorresti assaggiare uno Champagne dal sapore unico? Si tratta di un Blanc de Blancs ottenuto da viti di Chardonnay coltivate a piede franco su un terreno sabbioso che poggia su un sottosuolo formatosi ben 45 milioni di anni fa!" poi continua... "In Italia è rimasta una sola bottiglia in vendita! Che dici? Ti piacerebbe assaggiare uno Champagne dal sapore che non esiste più?"
Rispondo "Certo che mi piacerebbe!" poi aggiungo "Ho già capito... Quella bottiglia la stai comprando tu!"


Ed, infatti, qualche giorno dopo era nella sua cantina. L'ho poi assaggiata... e mi è piaciuta! Tantissimo!


Mi è piaciuto il suo naso fresco, agrumato, che spaziava dai sentori di mandarino cinese alle sfumature di fiori bianchi e gialli cui si sovrapponevano refoli minerali, cenni di frutta a polpa bianca e frutta secca, di oli essenziali e miele. Al gusto una piacevole bollicina pizzicava la lingua e, coesa nell'ampia struttura, la grande sapidità dava gusto e lunghissima persistenza al sorso... la sua viva freschezza sospingeva poi ad una bevuta compulsiva!

E' finita in un baleno! Peccato non averne avuta un'altra da stappare… Ma, tutto sommato, mi posso accontentare. J


sabato 6 giugno 2015

Morey-Saint-Denis Clos des Rosiers Monopole 2012 - Domaine Chantal Remy


Da un piccolo vigneto di soli 0,33 ettari, impiantato dove un tempo era il roseto del giardino di casa Remy, prende vita un vino di ricercata finezza ed eleganza.


Ogni anno circa 1500 bottiglie si ottengono in media da questa giovane vigna, posta a ridosso del centro abitato di Morey-Saint-Denis ed adiacente al più grande e famoso Clos des Lambrays; inoltre, nel 2012 a causa degli scarsi rendimenti in vigna (ridotti al 60%) le bottiglie prodotte ne sono state anche meno.


Questo nettare si presenta nel bicchiere di un bel colore rosso rubino con sfumature violacee; il cosmetico naso è di femminile bellezza, descritto da sentori di rosa e rossetto, violetta e cipria, cui seguono note speziate, di rovi e frutti di bosco. Dai delicati e quasi impalpabili tannini, al gusto emerge una nota cremosa che conferisce rotondità al vino ma che non ne pregiudica affatto la beva resa, tra l'altro, scorrevole dalla buona acidità.


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