domenica 13 novembre 2016

Il vino in Lombardia riassunto in 7 punti



Immagine presa dal web
 

 

1. Estesa regione del nord Italia, la Lombardia deriva il nome da "Longobardia", termine utilizzato in epoca bizantina per indicare quella parte della Penisola che si trovava sotto il dominio dei Longobardi. Presenta un territorio piuttosto variegato, perlopiù montuoso e pianeggiante, solcato da numerosi fiumi e bagnato da grandi laghi; mentre il clima è in linea di massima temperato subcontinentale, non senza importanti differenze però tra una zona e l'altra.

 

2. In questa regione, dove la viticoltura era praticata già nell'età del bronzo (come testimoniato da ritrovamenti archeologici sulle rive del lago di Garda e del lago d'Iseo), le zone vitivinicole sono relativamente lontane tra loro e presentano caratteristiche pedoclimatiche ed ampelografiche differenti. Le uve a bacca rossa coprono circa due terzi della superficie del vigneto lombardo: tra queste, le più coltivate sono Croatina e Pinot Nero, di cui la Lombardia è la principale regione produttrice (detenendone oltre la metà delle superfici coltivate in Italia).

 

3. La zona vitivinicola sopra Sondrio, quasi al confine con la Svizzera, prende il nome di Valtellina; si tratta di una valle orizzontale, solcata da fiume Adda, dove su ripide pendici montuose si pratica una viticoltura "eroica"; i vigneti, posti su terrazzamenti che si spingono fino ai 700 metri di altezza,  sono coltivati a Nebbiolo, localmente chiamato "Chiavennasca", che dà vita alle DOCG Valtellina Superiore e Sforzato di Valtellina.

 

4. A nord di Bergamo, su un territorio pedemontano dai terreni argilloso-calcarei, troviamo la denominazione Valcalepio; in questa zona, oltre alla produzione di vini bianchi e rossi ottenuti da vitigni internazionali (qui importati dopo il passaggio della fillossera), è da segnalare il Moscato di Scanzo: si tratta di un raro vino rosso passito, già apprezzato dagli Zar, nonché dai Visconti e dagli Sforza di Milano, ed ottenuto dall'omonimo vitigno aromatico a bacca rossa coltivato esclusivamente nel territorio del comune di Scanzosciate.

 

5. Sulle colline, situate tra Brescia e l'estremità meridionale del lago d'Iseo, troviamo la Franciacorta, zona vitivinicola famosa per la produzione di vini spumanti metodo Classico, ottenuti da uve Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Nero; questa denominazione deriva il nome da "curtes francae" (piccole comunità benedettine locali che, nell'alto Medioevo, erano esentate dai dazi) e deve in buona parte la sua fama ad imprenditori bresciani che negli anni '70 fondarono molte delle cantine ancora oggi presenti. Oltre agli spumanti (prodotti nelle versioni "Bianco", "Rosé" e "Satèn"), in questa zona si producono, sotto la denominazione Curtefranca, anche vini fermi bianchi e rossi da uve internazionali.

 

6. Prende il nome di Oltrepò Pavese la zona vitivinicola in provincia di Pavia, che si trova a sud del fiume Po, al confine con il Piemonte e l'Emilia Romagna. Si tratta di una delle aree vitate più estese d'Italia: oltre i due terzi del vino lombardo sono, infatti, prodotti su questo territorio perlopiù collinare e dal clima mite e temperato (che giova della presenza di fiumi e torrenti, nonché della vicinanza al mare). Questa zona vanta una lunga tradizione nella produzione di vini spumanti metodo Classico, ottenuti soprattutto da uve Pinot Nero (di cui, tra l'altro, è la zona con la maggiore produzione in Italia), ma è famosa anche per la produzione di vini rossi frizzanti a base di Croatina (localmente chiamata "Bonarda") e Barbera; queste ultime due uve sono alla base, inoltre, del Buttafuoco (strutturato vino rosso fermo e secco, adatto ad un discreto affinamento) e del Sangue di Giuda (vino dolce e frizzante, il cui nome è legato al suo colore rubino violaceo e alla leggenda secondo cui Giuda, pentitosi nell'aldilà, sarebbe stato resuscitato da Gesù e ricomparso su queste terre dove risanò le viti malate). Infine, sono da menzionare anche versioni ferme secche ed affinate in barrique a base di Pinot Nero.

 

7. Pochi chilometri a sud-est di Milano, troviamo il comune di San Colombano al Lambro, sulla cui collina, che si erge nel bel mezzo della pianura Padana, si coltivano perlopiù uve a bacca rossa (Croatina, Barbera e Uva Rara), da cui si ottengono vini rossi, talvolta affinati in botti di legno; in questa zona si producono, inoltre, vini bianchi da uve Chardonnay e, in piccola percentuale, Pinot Nero.

Sulle dolci colline che costeggiano il lago di Garda, è famosa la produzione del "Chiaretto", vino rosato che nel bresciano è ottenuto soprattutto da uve Groppello, mentre nel mantovano da uve Merlot, Rondinella, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon; il Lugana, invece, è un grande vino bianco ottenuto da uve Trebbiano di Soave, prodotto anche in versione spumante e vendemmia tardiva. In una piccola area meridionale del lago si produce, poi, il San Martino della Battaglia, piacevole vino bianco a base di Tocai Friulano, che troviamo anche in versione "Liquoroso".

Infine, a sud di Mantova, al confine con l'Emilia Romagna, troviamo il Lambrusco Mantovano, vino rosso leggermente frizzante, dal colore intenso e dal gusto denso e corposo, considerato il "vino della tradizione" ed ottenuto soprattutto da uve Lambrusco Viadanese e Lambrusco Maestri.

 

 

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Ecco un focus sulla Valtellina.

 

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