sabato 4 febbraio 2017

Wine Kung Fu: Il vino e le arti marziali


Foto presa dal web


Cosa c'entra il vino con le arti marziali, penserete Voi?

Mi vien da rispondere che il vino c'entra sempre!

Ma procediamo con ordine...

Il termine "arte marziale", che sta per "arte di Marte" (dio romano della guerra), fa riferimento ad un insieme di pratiche fisiche, mentali e spirituali legate al combattimento.

Originariamente concepite per aumentare le possibilità di vittoria del combattente, le arti marziali hanno preso man mano la forma di un percorso di miglioramento individuale e di attività fisica completa oltre che di difesa personale.

Attualmente, con il termine "arti marziali" si fa genericamente riferimento alle discipline orientali di combattimento e difesa che, nate in Asia da tempo immemore (le prime notizie risalgono addirittura al III millennio a.C.), si sono poi diffuse e differenziate nei secoli successivi, assumendo ognuna tratti caratteristici peculiari... basti pensare che solo per il Kung Fu (termine che letteralmente significa "esercizio eseguito con abilità", ma con il quale si fa riferimento alla totalità delle arti marziali cinesi) sono descritti oltre un centinaio di stili di combattimento differenti.   

Tra i più famosi e carismatici maestri di arti marziali di tutti i tempi trova sicuramente un posto Bruce Lee... che, nella sua breve ma intensa vita (muore a meno di 33 anni), è stato, tra l'altro, attore, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico.

Nato a San Francisco nel 1940, Bruce Lee ha praticato per molti anni il Wing Chun presso la più famosa scuola di Hong Kong, paese originario della sua famiglia, sotto la guida del grande maestro Yip Man. Tuttavia, la sua innata indole per le arti marziali, lo porta ad apprendere anche le tecniche del pugilato occidentale, vincendo tra l'altro alcuni tornei scolastici di boxe, nonché le tecniche delle altre arti marziali orientali e, non da ultima, la scherma occidentale, di cui il fratello minore era un vero campione. Bruce Lee matura così una visione globale delle arti marziali e adotta uno stile tutto suo, che chiama "Jeet Kune Do", ossia "via del pugno che intercetta"... un'arte scientifico-filosofica della difesa personale basata su un combattimento "essenziale", realizzato attraverso un processo di semplificazione e modificazione di tecniche di combattimento proprie sia delle arti marziali orientali sia di quelle occidentali.

Così, appassionato, ho iniziato a leggere qualcosina in più al riguardo e con mia grande sorpresa nel libro "Jeet kune do. Il libro segreto di Bruce Lee" trovo questo suo riferimento al vino:
"Alcune arti marziali sono molto popolari perché sono belle da vedere, caratterizzate da tecniche fluenti, scorrevoli. Ma attenzione! Sono come un vino che è stato annacquato. E il vino annacquato non è vero vino, non è un vino buono, un prodotto genuino. Altre fanno meno figura, però - come sai - hanno un non so che, un tocco di autenticità, il sapore della genuinità. Sono come le olive. Il loro sapore può essere aspro, dolce-amaro. Ma l'aroma persiste. E impari ad apprezzarle. Mentre nessuno ha mai apprezzato un vino annacquato."

Provate, ora, a trasporre questo concetto filosofico nell'attuale panorama enoico mondiale... a Voi le conclusioni!






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