domenica 4 dicembre 2016

Il vino in Sardegna riassunto in 7 punti



Immagine presa dal web
 

 

1. Grande ed affascinante isola del mar Mediterraneo, la Sardegna fu chiamata dagli antichi greci "Sandalion" per la somiglianza della conformazione costiera all'impronta di un sandalo; mentre il suo nome latino "Sardinia" deriverebbe da quello di una leggendaria donna greca chiamata "Sardò", originaria di Sàrdeis, capitale della Lidia (che, secondo Erodoto, sarebbe la terra di provenienza degli etruschi e dei sardi). Ad ogni modo, questa regione presenta un territorio molto variegato, dove coesistono montagne, altipiani e colline, ed un clima mediterraneo con estati calde e secche, ma molto ventilate, e con inverni piovosi, ma brevi e poco freddi.

 

2. Probabilmente la vite su quest'isola fu introdotta dai Fenici; tuttavia, data la strategica posizione occupata nel mar Mediterraneo, la Sardegna è stata nel corso dei secoli oggetto di conquista da parte di più popolazioni, che hanno contribuito all'arricchimento del patrimonio ampelografico, nonché all'introduzione di differenti tecniche vitivinicole. Tra '700 e '800 i vini sardi divennero famosi oltre i confini regionali; tuttavia, con l'arrivo della fillossera anche qui la viticoltura subì un brusco arresto e la ripresa si ebbe solo a partire dagli anni '50 del XX secolo soprattutto grazie all'opera di cantine sociali; la produzione vinicola sarda, improntata all'epoca verso vini da taglio dall'elevato tenore alcolico, a partire dagli anni '80 sta vivendo un periodo di riscoperta dei vitigni autoctoni e dando vita a vini di eccellente livello qualitativo.

 

3. Oltre alle cosiddette uve internazionali, si trovano in Sardegna anche uve tipiche di altre regioni italiane come Nebbiolo, Sangiovese, Montepulciano e Barbera, nonché uve introdotte nel corso dei secoli da differenti popolazioni e che, oggi, sono considerate locali; tra quest'ultime alcune sono tanto diffuse da dar vita a denominazioni regionali, quali Cannonau di Sardegna (le cui sottozone sono "Oliena", "Jerzu" e "Capo Ferrato"), Vermentino di Sardegna, Monica di Sardegna e Moscato di Sardegna (di cui è da segnalare la sottozona "Tempio Pausania") e Sardegna Semidano (di cui è da segnalare la sottozona "Mogoro").

 

4. Nella parte settentrionale dell'isola troviamo la produzione del Vermentino di Gallura che, ottenuto da uve Vermentino coltivate ad alberello o a spalliera su terreni granitici, è affinato quasi sempre in acciaio. Prodotto in quantità limitata è il Moscato di Sorso-Sennori, un vino passito ottenuto da uve Moscato Bianco che possiamo, però, ritrovare anche in versione spumante e liquoroso. Infine, la denominazione Alghero comprende vini bianchi e rossi ottenuti sia da vitigni autoctoni che internazionali.

 

5. Nella parte orientale dell'isola troviamo l'Ogliastra, regione storico geografica caratterizzata da una successione di colline calcaree, dove si coltiva ad alberello basso il Cannonau, che qui sembra esprimersi al meglio; proseguendo verso l'interno, troviamo invece la produzione del Mandrolisai che, ottenuto soprattutto da uve Bovale, Cannonau e Monica coltivate ad alberello o a spalliera sulle pendici del massiccio del Gennargentu, può essere sia rosso sia rosato... ad ogni modo, di buona struttura.

 

6. Nella parte occidentale dell'isola troviamo, lungo la costa, la produzione della Malvasia di Bosa... raro vino passito di stile ossidativo che, ottenuto da uve Malvasia di Sardegna coltivate su terreni calcarei, ammalia al naso con sentori di mandorla tostata, nocciola caramellata e macchia mediterranea, mentre stupisce al gusto per la persistenza e le doti di sapidità ben bilanciate dalla morbidezza. Tipico vino di questa parte dell'isola è anche la Vernaccia di Oristano, ottenuto con le omonime uve a bacca bianca e la cui maturazione avviene, in modo simile allo Sherry, in botti di castagno scolme, dove sulla superficie del vino si sviluppa una strato di "flor" (lieviti filmogeni); prodotto anche in versione liquoroso, questo vini può accompagnare formaggi piccanti e pasticceria secca. Altre denominazioni della parte occidentale della Sardegna sono Arborea, dove hanno trovato spazio Sangiovese e Trebbiano Toscano, e Campidano di Terralba, dove si ottengono da uve Bovale vini rossi di buona struttura.

 

7. Nella parte meridionale dell'isola, troviamo la produzione del Carignano del Sulcis, corposo vino rosso ottenuto da uve Carignano, nonché una ricca produzione di vini secchi e dolci, passiti e liquorosi (la cui diffusa tecnica produttiva è un retaggio spagnolo) ottenuti da uve locali, quali Girò di Cagliari, Malvasia di Cagliari, Monica di Cagliari, Moscato di Cagliari e Nasco di Cagliari; il Nuragus di Cagliari è, invece, un vino bianco fermo o frizzante prodotto solo in versione secco o amabile.

 

 

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